Regione Lazio, presentata la Piattaforma per il diritto all'abitare

In una piazza gremita di gente, davanti alla sede della Regione Lazio, venerdì 24 settembre è stata presentata la Piattaforma per il diritto all'abitare. È stata argomentata da moltissimi interventi che hanno rappresentato le tante facce del diritto alla casa, da chi è sotto sfratto, dalle famiglie che vivono in palazzi occupati e che rischiano di essere sgomberate, dagli inquilini degli enti previdenziali soggetti a dismissioni speculative o che sono stati già vittime di queste politiche e che sono sotto sfratto, dagli inquilini delle case popolari che, nonostante la legge di regolarizzazione, stanno subendo assurde richieste di arretrati in violazione della stessa legge regionale. Riportiamo il testo della piattaforma e i video di alcuni degli interventi.

Roma -

 

REGIONE LAZIO: PIATTAFORMA PER IL DIRITTO ALL’ABITARE.

RILANCIARE L’EDILIZIA PUBBLICA, FERMARE GLI AUMENTI DEGLI AFFITTI, LE DISMISSIONI SPECULATIVE,

 SFRATTI, SGOMBERI E PIGNORAMENTI.

Venerdì 24 settembre i movimenti per il diritto all'abitare e l’Asia-Usb convocano una assemblea pubblica con appuntamento alle ore 17,30 a via Giovanni Genocchi sotto la sede della Regione Lazio.

Nella nostra regione, in particolare a Roma, la politica della casa è stata completamente cancellata in favore della rendita e della speculazione immobiliare.

Sono stati realizzati centinaia di migliaia di alloggi privati, permettendo così ai costruttori di arricchirsi edificando interi quartieri senza tener conto delle reali esigenze della città e dei suoi abitanti, ovvero la necessità di case pubbliche. Questa situazione insieme all'avanzare della crisi economica prima e di quella pandemica poi, ha prodotto migliaia di disoccupati e lavoratori precari, ha lasciato tantissime famiglie in balia del libero mercato.

Sempre più nuclei famigliari e single sono in difficoltà a sostenere il costo della casa, secondo i dati forniti da più istituti statistici, a livello nazionale, sono oltre 3 milioni. A questi dati generali vanno aggiungono i dati sull'emergenza abitativa strutturale a livello locale: chi non scorre nelle graduatorie di assegnazione comunali, gli sfrattati (negli ultimi 6 anni delle statistiche diffuse dal Ministero dell’Interno – 2014/2019 - a Roma 15.448 sono stati gli sfratti eseguiti mentre 52.185 sono state le richieste di esecuzione), le migliaia di famiglie costrette ad occupare per necessità in mancanza di alternative e coloro che vivono nei residence da decenni (oltre mille nuclei familiari).

La mancanza di offerta di alloggi sociali, siamo fermi nel Lazio a circa il 3,5% del totale, l’aumento senza freni dei canoni di locazione del mercato libero e concordato, la speculazione edilizia e le dismissioni del patrimonio pubblico e privato, sono la causa principale che ha determinato la forte e continua emergenza casa.

Una possibile soluzione abitativa rappresentata dall'edilizia agevolata (Piani di Zona) o dagli Enti Previdenziali sono è stata in realtà oggetto di meccanismi di speculazione edilizia e spesso di vera e propria truffa che hanno portato ad aumenti insostenibili degli affitti e a condizioni di vendita inaccessibili per molti.

Nei mesi scorsi il governo ha cancellato il blocco degli sfratti e già in questi giorni è ripresa l’iniziativa degli Ufficiali Giudiziari e delle forze dell’ordine, pronte per l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio.

Anche per l’esecutivo Draghi non esiste il problema abitativo in Italia, tanto meno per il suo Ministro alle Infrastrutture, lo dimostra il fatto che non è stata neanche colta l’opportunità del Recovery plan: per l’emergenza casa non sono stati impegnati neanche i fondi europei del PNRR.
Quindi continua l’emergenza casa, dopo la positiva soluzione per gli occupanti del Caravaggio, che è stata una vittoria della ragione, è già all’ordine del giorno il calendario di nuovi sgomberi.

Siamo in piena campagna elettorale e il tema della casa viene agitato con proclami che spesso confliggono con le cose realizzate da quelle forze di governo a livello nazionale, regionale e comunale.

Per questi motivi vogliamo rilanciare la battaglia per il diritto all’abitare, anche entrando a gamba tesa nel dibattito elettorale, e proporre un piano per affrontare veramente il tema dell’emergenza casa a livello regionale (dove alberga la competenza in base al titolo V della Costituzione) e a quello comunale.

PER UN PIANO CASA REGIONALE:


- Riattivare il piano decennale regionale di finanziamento di edilizia pubblica di 1 Mld (nuova Gescal regionale), per questo scopo richiedere al governo almeno 1 mld per il Lazio dei fondi impegnati nel PNRR;

- Approvare un piano straordinario regionale decennale per la realizzazione di 100.000 alloggi, utilizzando e recuperando il patrimonio sfitto, senza nuovo consumo di suolo;

- Rendere operativo il piano regionale sull'emergenza casa (delibera n° 18/2014) utilizzando i fondi ex Gescal (200mln € di Roma), convertendo in legge la delibera n°18/2014;

- Fermare sfratti e sgomberi per chi ha i requisiti per l’E.R.P.;

- Avviare un tavolo regionale per l’analisi degli effetti della legge 431/98 sui canoni privati e proporre al governo la sua modifica per fermare l’aumento insostenibile dei canoni;

- Prevedere un intervento abitativo diretto ai giovani e sviluppare gli studentati pubblici in difesa del diritto allo studio;

- Allargare il piano di regolarizzazione degli inquilini senza titolo delle case popolari aventi diritto in base ai requisiti E.R.P. e cancellazione di tutti i balzelli che ne impediscono l’applicazione;

- Rinnovare la gestione del patrimonio ERP uscendo dalla finalità aziendalistica dell’ATER, riportandola alla sua funzione originale ovvero ente gestore e di programmazione di tutto il patrimonio E.R.P., escludendo per il Comune ogni forma di amministrazione privata (modello Romeo, Prelious o Aequa Roma);

- Rigettare ogni tentativo di aumento dei canoni di locazione nelle case popolari e adeguamento degli oneri accessori per i servizi realmente ed oggettivamente erogati;

- Impegnare la Regione Lazio a tutelare gli inquilini degli enti previdenziali e assicurativi (Inps, Enpam, Enpaia, Enasarco, Casse, ex-Sara, ecc.), riattivando le norme regionali che prevedono la concessione di mutui agevolati o l’acquisto delle case da parte degli Ater per chi non può acquistare, in applicazione anche del comma 153 della Finanziaria 2021; utilizzare patrimonio sfitto di questi enti da destinare all’emergenza casa;
- Attuare la norma sui pignoramenti (L. 199/2008) e suo finanziamento per tutelare chi è insolvente nel pagamento del mutuo della sua prima casa che abita;

- Revocare le concessioni e i finanziamenti alle ditte e coop. che hanno truffato gli inquilini assegnatari dei piani di edilizia agevolata (i piani di zona) e ridare la funzione pubblica e sociale a questo importante intervento abitativo.

Settembre 2021

ASIA-USB
Movimento per il Diritto all’Abitare
Cambiare Rotta